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Ritorno alla storia e all'atmosfera del Piemonte settecentesco...

La Tenuta fu costruita nel 1773 per il nobile De Laugier come dimora di villeggiatura, dotata di uno splendido parco, una cappella e alcuni edifici rurali: era una villa isolata in campagna, ma resa del tutto autosufficiente. 

 

Le decorazioni degli interni e gli antichi arredi furono commissionati ai numerosi artisti che lavoravano per

il Castello di Racconigi. 

 

Oggi la contessa Castelbarco guida la visita attraverso gli eleganti locali della Villa: la Sala Rossa, la Sala da Pranzo, la Galleria, la Camera di Carlo Alberto, la Camera Blu e la Camera dei Guardaroba.

La Villa
Il Parco
La Bibliografia
La Villa della Tenuta Berroni

Villa I Berroni: un ritorno alla storia e all'atmosfera magica del regale Piemonte settecentesco...

 

Il complesso architettonico di ispirazione tipicamente francese, accoglie e guida i visitatori attraverso una galleria di alti e antichissimi alberi alla riscoperta dei sapori dei tempi passati. La visita è divertente, sembra di tornare indietro nel tempo e che gli antichi abitanti siano appena usciti a fare una passeggiata, lasciando le loro cose in ogni stanza: la tavola preparata per una cena elegante, le camere da letto con i vestiti d’epoca e le suppellettili sparse in grazioso disordine.

 

Stupendo il grande salone d'Onore su due piani (su disegno del Borra con stucchi comaschi e luganesi) che accoglie all'ingresso il visitatore. 

Il Parco della Tenuta Berroni

​Il parco deve la sua forma attuale a successive riqualificazioni che hanno interessato l'intera tenuta fin dai primi dell'ottocento quando, l'illustre paesaggista di Corte, Giacomo Pregliasco, mise mano all'anonimo progetto del parco rielaborandolo in forme romantiche (1819) e conferendogli quel discreto fascino che ancora oggi si apprezza durante le comode passeggiate lungo le sponde del laghetto al riparo delle alte fronde di alberi pluricentenari.

 

Sono molte e interessanti le essenze che ne popolano i vialetti ed i prati: stupenda la fioritura di massa dei narcisi selvatici, di violette odorose e di primule. A maggio è la volta dei mughetti e della bella collezione di peonie erbacee e più tardi delle rare peonie arboree. Tante le rose antiche inglesi che, complice la passione della padrona di casa, aumentano di anno in anno e inebriano con il loro intenso profumo ogni angolo in cui trovano riparo.

La Bibliografia 

Nel corso degli anni i molti studi che sono stati svolti sul giardino e sulla villa hanno prodotto, oltre molteplici tesi di laurea in Architettura, Achitettura del Paesaggio e di Scienze Agrarie, anche numerosi libri.

 

  • Vittorio Cicala: Ville e Castelli d'Italia ed. Modano

  • Giovanni Chevalley: Ville Piemontesi del XCIII Secolo ed. Società Tipografico-editrice Italiana

  • Adriana Boidi Sassone: Ville piemontesi, ed. L'Arciere

  • Adele Re Rebaudengo: Case antiche della nobiltà in Piemonte ed. Allemandi

  • Elena Accati: Arte e Natura Centoventi Giardini privati del Piemonte ed. Daniela Piazza

  • La biblioteca di Palazzo Bricherasio: Guarini, Juvarra e Antonelli ed. Silvana

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